Glossario

COMPOSITO

Si dice di un prodotto (es. un imballaggio) che contiene al suo interno materiale accoppiato o poliaccoppiato, cioè composto da due o più materiali non separabili manualmente.

fonte:

CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), “Linee guida per la facilitazione delle attività di riciclo degli imballaggi a prevalenza cellulosica”, aggiornato il 08-07-2020, tratto da: www.progettarericiclo.com

MULTIMATERIALE

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Si dice di un prodotto (es. un imballaggio) che presenta componenti realizzate in differenti materiali, e che auspicabilmente possono quindi essere separate anche manualmente.

fonte:

MONOMATERIALE

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Si dice di un prodotto (es. un imballaggio) costituito da un unico materiale.

fonte:

CONFEZIONAMENTO ORIZZONTALE

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Le macchine FFS (Form Fill Seal) orizzontali sono destinate a prodotti solidi, con una forma regolare, e che possono essere disposti secondo un ordine preciso; la versatilità di questi impianti consente tuttavia di ampliare il campo di applicazione anche ad alimenti più difficili, realizzando confezioni finali dalle più svariate forme. Per esempio, la versione che consente di racchiudere vassoi o vaschette entro confezioni flessibili può contenere qualsiasi tipo di prodotto. In questi impianti, il film che si svolge automaticamente dalla bobina viene avviato verso il colletto formatore che, grazie al suo particolare disegno, favorisce la formazione di un tubolare di materiale plastico intorno alla linea di riempimento, lungo la quale scorre il prodotto.

fonte:

Limbo, S. “Flowpack: materiali e tecnologie tra passato e futuro” / “Flow wrapping: materials and technologies, between the past and future”. In Lerma, B., Dal Palù, D. (A cura di / Edited by) “Flowpack: il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto” / “Flow wrap packaging: The most with the least. High protection, low impact” (2022), ReteAmbiente Srl, Milano. (ITA) ISBN 978-88-6627-357-8 / (ENG) ISBN 978-88-6627-358-5, pp. 83.

CONFEZIONAMENTO VERTICALE

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Le macchine FFS (Form Fill Seal) di tipo verticale sono in genere destinate a prodotti alimentari “non ordinati” come liquidi, prodotti granulari, in polveri o in piccoli pezzi che possono essere movimentati mediante pompe o sistemi pneumatici. La tipica forma di imballaggio che si può ottenere è la cosiddetta busta a cuscino (pillow-pouch) ma l’impianto consente di realizzare buste a tre o quattro saldature.

fonte:

RICICLO CHIMICO

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Il processo di riciclo chimico della plastica, consente di convertire, decomporre o purificare la plastica nei suoi elementi costitutivi di partenza (monomeri) o in olio, che possono poi essere purificati e riutilizzati come materie prime di alta qualità. Anche se non se ne conosce l’impatto ambientale e le rese non sono mai del 100%, teoricamente i processi di riciclo chimico possono ripetersi infinite volte.

fonte:

Scarfato, P., Incarnato, L., Apicella, A. “Plastiche: eco-sostenibilità e innovazione” / “Plastics: eco-sustainability and innovation”. In Lerma, B., Dal Palù, D. (A cura di / Edited by) “Flowpack: il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto” / “Flow wrap packaging: The most with the least. High protection, low impact” (2022), ReteAmbiente Srl, Milano. (ITA) ISBN 978-88-6627-357-8 / (ENG) ISBN 978-88-6627-358-5, pp. 96.

RICICLO MECCANICO

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Processo in cui le materie plastiche, dopo essere state separate per tipo e colore di polimero, vengono fuse, ottenendo una materia prima seconda con caratteristiche simili a quelle del polimero vergine, che può essere ri-lavorata mediante i processi convenzionali di produzione di articoli in plastica. Il riciclo della plastica è prevalentemente un riciclo “aperto”, perché non sempre si riproduce il manufatto originale, ma spesso se ne realizza uno diverso, a seconda del tipo di polimero riciclato, delle sue caratteristiche fisico-meccaniche e della conformità a specifiche normative.

fonte:

ECONOMIA CIRCOLARE

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L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.

fonte:

Parlamento Europeo, “Economia circolare: definizione, importanza e vantaggi”, aggiornato il 21-04-2022, RIF.: 20151201STO05603, tratto da: www.europarl.europa.eu

FLOWPACK

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Una tipologia di imballaggio costituita da una “busta a forma di cuscino realizzata a partire da un film flessibile saldato in modo da ottenere un tubo che successivamente viene chiuso alle due estremità, sempre con una saldatura, e quindi tagliato”. Il flowpack è utilizzato principalmente in ambito alimentare (ma non solo) e ha lo scopo di evitare alterazioni del prodotto (chimiche, organolettiche ecc.) proteggendolo attraverso gli opportuni accorgimenti in termini di macchine e materiali che lo compongono, in modo da accrescere la shelf life dei prodotti contenuti.

fonte:

Badalucco, L. “Contenere, proteggere, comunicare. Packaging e progetto” / “Contain, protect, communicate. Packaging and design”. In Lerma, B., Dal Palù, D. (A cura di / Edited by) “Flowpack: il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto” / “Flow wrap packaging: The most with the least. High protection, low impact” (2022), ReteAmbiente Srl, Milano. (ITA) ISBN 978-88-6627-357-8 / (ENG) ISBN 978-88-6627-358-5, pp. 45-46.